Chi mi conosce lo sa quanto sia rimasto colpito dal nuovo motore di render Enscape. Ho esaurito la pazienza di tutti nel descrivere quanto sia facile, veloce e pratico nella libera professione e quanto possa velocizzare il processo di trasmissione di un progetto. E tutti mi fanno sempre la stessa domanda “e V-ray non lo usi più allora?”. CERTO che lo uso. Anzi dirò di più, lo uso anche meglio di prima! Ma procediamo con ordine.
Intanto cosa sono Enscape e V-ray: in maniera semplicistica vi dico che sono tutti e due dei motori di rendering che si integrano dentro diversi software di modellazione (sketchup, revit, maya, 3dsMax, etc…) ma mentre il primo è un motore “in real time”, cioè con tempi di calcolo quasi azzerati e quindi con grosse approssimazioni della realtà (ad onor del vero visibili solo agli utenti più navigati nel settore), il secondo è il leader indiscusso del realismo che a fronte di un calcolo restituisce tutte le minime sfaccettature di luci e materiali, anche molto complessi.
In pratica Enscape è un’auto sportiva mentre Vray è un’auto da corsa. Facendo sia la libera professione di Architetto che quella di docente dei suddetti software, ovviamente li conosco bene sia teoricamente che nella pratica e posso quindi darvi la mia (inestimabile) opinione. I due software si completano a vicenda e danno al professionista molta più versatilità.
Mi spiego meglio: Il normale flusso di lavoro prima era pressappoco questo: partivi da un idea, uno schizzo (rigorosamente a matita per me), poi una verifica in 3d fatta rapidamente con Sketchup e, se il cliente era soddisfatto, si importava in 3DS Max per un bel render in Vray.
Da qui parte il lavoro per creare l’illuminazione, gli shader e le textures collegate, gli inevitabili renders di prova e finalmente la produzione di quelle 3 o 4 immagini da presentare al cliente…per poi ovviamente ricominciare alla quasi certa richiesta di cambiamento di un materiale o di una finitura.
Da quando ho integrato invece Enscape in Sketchup, tutto è diventato più fluido perché grazie al real time verifico immediatamente tutto quello che modello e texturizzo, scegliendo già col cliente quali finiture risultano migliori e che tipo di illuminazione ottenere. Creo quindi decine e decine di renders istantanei, che chiamo di “anteprima realistica”, che mi permettono una totale verifica del progetto (e che in cantiere sono utilissimi) e poi posso passare in V-ray per ottenere i renders “raffinati” con già la certezza che tutto è stato approvato, quindi più che dimezzando i tempi di set up per luci e materiali (riutilizzo praticamente le stesse texture già usate in Enscape) e soprattutto senza dover fare più revisioni. Come scrivevo prima, le differenze ci sono, come potete anche voi apprezzare in queste immagini,
ma nella pratica sono imparagonabili avendo “scopi” diversi…sarebbe inutile in ambito progettuale fare caso ad un’ombra poco definita o alla traslucenza non perfetta, così come non potrei mai accettare gli stessi errori in un render che andrà magari pubblicato o così come sarebbe assurdo in ambito progettuale aspettare che il render finisca per scegliere una finitura ed un’altra. Quindi perché preferirne uno all’altro? In questo caso l’integrazione è vincente.
Arch. Fabio Dell’Oglio
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